Willocks Tim - 2006 - Religion by Willocks Tim

autore:Willocks Tim [Willocks Tim]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
pubblicato: 2006-03-10T23:00:00+00:00

Orlandu sbatté le palpebre due volte e Tannhauser si chiese se fosse il momento di persuaderlo ad andarsene. Ripensandoci, era stato uno sciocco a non istruirlo prima, in tal senso. Se l'avesse fatto, adesso sarebbero potuti essere a bordo della sua barca, a issare la vela. D'altra parte, era del tutto inutile piangere sul latte versato. Che il ragazzo arrivasse a maturare quella decisione per conto suo.

«Nobile o fabbro» continuò Mattias «ogni uomo deve comprendere il proprio destino come meglio può.» Si alzò in piedi. «A proposito, ho del lavoro da sbrigare. Se ti va, mi farebbe comodo un aiutante.»

Trascorsero la giornata spianando bozzi nelle armature e liberando giunture bloccate, e per entrambi furono ore estremamente piacevoli. Al tramonto Orlandu si recò nella cappella per la messa, per ricevere la Comunione e per ringraziare Dio di avergli permesso di conoscere le sue origini. Tannhauser portò a termine le sue riparazioni a una placca ritorta e a una protezione per avambraccio. Bevve del liquore e si appisolò su un pagliericcio sul pavimento. Uscì dall'oblio in cui era caduto, alla luce debole della forgia, e pensò di essere immerso in un sogno erotico: Amparo era li, nell'ombra, e lo guardava.

Si alzò in piedi, sperando di riuscire a nascondere i dolori e gli acciacchi che tormentavano le sue articolazioni. Quando si voltò, si aspettava che l'apparizione fosse sparita. Ma guardò di nuovo e vide che non era così.

Amparo era avvolta in una sopravveste da guerra color cremisi, decorata con una croce. I capelli erano attaccati al cranio, e gocciolavano. Fu proprio l'acqua a far capire a Tannhauser che non si trattava di un sogno: lei era li in carne e ossa. Le braccia snelle e i polpacci muscolosi erano nudi, i piedi coperti di terra umida. La sopravveste di lino, cascante, aderiva ai suoi capezzoli, e Mattias capì che sotto non indossava niente. Si eccitò all'istante. Lo spacco tra le spalle rivelava le sue clavicole bianche e il lungo collo abbronzato. Gli occhi brillavano alla luce delle braci e il suo viso aveva un'espressione rapita, come quella di un mistico. Tannhauser si chiese da quanto tempo fosse li a guardarlo, mentre dormiva.

Diede un'occhiata alla fucina. Erano soli. Abbassò gli occhi sul suo volto e una serie di domande non pronunciate gli attraversò la mente. Hai attraversato la baia a nuoto? Chi ti ha portato alla fucina? Perché sei venuta? Era li. Cercò dentro di sé la rabbia necessaria per rimproverarla, poiché non aveva alcun bisogno di avere due persone a carico in un inferno simile, ma trovò solo felicità. Fece scivolare la mano destra attraverso il fianco aperto della sopravveste e la afferrò per la vita.

La sua pelle era fresca e liscia, appena asciutta. I muscoli sotto le costole erano tesi contro il suo pollice. Con la mano sinistra le tolse le ciocche umide dalla guancia, le accarezzò la testa e le prese la nuca. Fu colto da un'emozione tanto intensa che un dolore immenso gli zampillò nel petto. Non era li per gravare su di lui: era un angelo giunto a dargli la forza necessaria per andare avanti.

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